Tab Article
Gian Carlo Artoni ha ripreso ormai con straordinaria lena il proprio cammino poetico: dopo Il serpente piumato dello scorso anno, ecco ora questo nuovissimo La luna bianca, ampio "diario in versi" di un altro anno - o meglio, di nove/dieci mesi circa (tra aprile 2015 e gennaio 2016) - fatto di 263 testi poetici. Diario in buona parte notturno, e sono allora prevalentemente versi d'amore, senza età (l'amore può essere infatti la prodigiosa, insopprimibile, forza vitale pur dopo i novant'anni); ma anche diurno, e allora spesso i temi e i toni svariano entro il presente della cronaca e nella quotidianità di incontri ed eventi. È dunque una sorta di "satura" (nel doppio significato di "satira" e di "ricolmo piatto" già esemplato da Montale), un tessuto di versi au jour le jour, la cui leggerezza e musicalità è in grado di controbilanciare i dolori e il peso della vita, e, soprattutto, deve rendere vivibile anche un'altra attesa, quella più inevitabile. La luna bianca è, a ben vedere, una trama di poetiche schermaglie per irretire il Destino e, come Sherazade, arginarlo di notte in notte, al lume magico di una innamorante bianca luna.